Dal 2019, il capacity market italiano mantiene in media 42 GW di capacità ferma contrattualizzata ogni anno, garantendo l'affidabilità mentre il carbone viene dismesso e le rinnovabili crescono.
Pagando ai produttori e agli operatori di storage un corrispettivo fisso annuale per MW di capacità ferma, Terna mira a mantenere uno standard di adeguatezza che limiti a massimo 3 ore all'anno i casi in cui la domanda supera l'offerta.
Attraverso una combinazione di obiettivi basati sull'adeguatezza e rendimenti massimi fissati, il meccanismo mantiene i ricavi stabili e allineati alle esigenze del sistema, invece che alla volatilità di mercato di breve periodo.
Struttura delle aste: incentivare la capacità ferma
Terna punta a organizzare ogni anno un'asta principale per assicurare capacità ferma per i periodi di consegna futuri.
L'asta copre diverse categorie di capacità, con durate contrattuali variabili a seconda dello stato dell'asset.
Ogni asta si svolge in più brevi round di offerta, durante i quali i partecipanti possono ridurre le proprie offerte.
Per restare attivi nei round successivi, è richiesta una riduzione di almeno il 4%; ciò evita movimenti di prezzo trascurabili e strategie speculative.
Come si formano i prezzi: valore legato all'affidabilità
Le aste del capacity market sono pay-as-cleared: tutti i partecipanti vincitori di una categoria ricevono lo stesso prezzo.
Il prezzo viene fissato dove la curva di domanda di Terna incrocia l'offerta totale di capacità declassata. Il de-rating adegua la capacità di ciascuna unità per riflettere la disponibilità attesa nei momenti di stress del sistema.
Terna abbina tutte le curve di domanda e offerta zonali in un'unica asta nazionale, permettendo alla capacità di contribuire tra le zone entro limiti di trasferimento predefiniti. I prezzi tendono ad allinearsi a livello nazionale, ma divergono in presenza di vincoli locali.
Curva di domanda
La curva di domanda di Terna collega il valore della capacità ferma all'affidabilità che fornisce al sistema.
È derivata dalla perdita attesa di carico (LOLE) — il numero di ore all'anno in cui si prevede che la domanda superi l'offerta disponibile.
Aggiungendo più capacità declassata, l'affidabilità migliora e il valore marginale della capacità aggiuntiva diminuisce. La curva è fissata a un massimo che riflette il costo di nuova generazione di punta, assicurando che i pagamenti seguano il valore di sistema dell'evitare blackout.
Un gap minimo di MW tra i punti B e C, pari circa alla dimensione di un grande generatore, viene imposto per evitare salti improvvisi di prezzo se una grande unità entra o esce dall'asta.
Curva di offerta
La curva di offerta di ciascuna zona aggrega le offerte qualificate in gigawatt di capacità declassata.
Il de-rating adegua la capacità installata per tener conto di quanto una tecnologia può fornire in modo affidabile durante eventi di scarsità. Un fattore di de-rating più basso significa che una quota maggiore della capacità conta come ferma, mentre un de-rating più alto riflette una produzione più variabile.
Le centrali termoelettriche hanno fattori di de-rating intorno al 23%, mentre il solare si attesta vicino all'88% a causa della sua intermittenza. Per le batterie, il de-rating diminuisce con la durata: circa il 76% per sistemi da 1 ora fino a circa il 10% per unità da 8 ore, riflettendo la loro capacità di coprire eventi di scarsità più lunghi.




