23 January 2024

Balancing Mechanism: Nuove linee guida per l'invio di MEL/MIL per batterie

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Balancing Mechanism: Nuove linee guida per l'invio di MEL/MIL per batterie

A dicembre, l’ESO ha pubblicato nuove linee guida per le unità registrate al Balancing Mechanism (BMU), con particolare attenzione agli impianti di accumulo a batterie. Queste linee guida illustrano le migliori pratiche per l’invio di MEL (Maximum Export Limit) e MIL (Maximum Import Limit) tramite EDT/EDL (il protocollo di comunicazione utilizzato dalla maggior parte dei sistemi registrati BM).

Perché sono state pubblicate queste nuove linee guida MEL/MIL?

L’obiettivo principale dell’aggiornamento è ridurre le informazioni inutili o superflue inviate all’ESO, diminuendo così il flusso complessivo di dati. Inoltre, viene chiarito come le BMU dovrebbero dichiarare la potenza non disponibile nel Balancing Mechanism quando sono contrattualizzate per la risposta di frequenza.

Ogni BMU comunica al Control Centre la massima potenza che può esportare e importare tramite i valori MEL e MIL. Per le batterie, questo rappresenta la massima potenza fornibile per 15 minuti e dipende dallo stato di carica. Questo aspetto verrà aggiornato tramite la nuova modifica al Grid Code, GC0166.

L’ESO ha dichiarato che, al momento, non applicherà in modo vincolante le suddette linee guida, ma monitorerà le trasmissioni dei dati.

Il volume di dati inviato alla control room è in aumento e sta iniziando a causare problemi tecnici

L’ESO ha affermato di ricevere oggi quasi tre volte il numero di invii di dati MIL/MEL dalle BMU a batterie rispetto a gennaio 2023. Questo ha causato un sovraccarico dei sistemi IT di ESO ed Elexon, portando a ritardi nella pubblicazione dei dati.

Questo ha iniziato a creare problemi anche all’interno della control room, al punto che l’ESO ha deciso di non acquistare volume di Dynamic Regulation il 14 ottobre. Ciò è dovuto al fatto che il servizio può portare all’invio continuo di un elevato numero di MIL e MEL al Control Centre.

Cinque modi per ridurre gli invii di MEL/MIL

L’ESO ha evidenziato cinque diversi scenari che causano inutilmente stress al sistema:

  1. Record duplicati: invio ripetuto delle stesse informazioni.
  2. Record ridondanti: invio di dati per lo stesso periodo senza alcuna variazione.
  3. Dettaglio eccessivo: suddivisione dei dati in più periodi di regolazione quando potrebbero essere inviati in un unico blocco.
  4. Precisione non necessaria: dati troppo precisi inviati con troppo anticipo.
  5. Invii massivi: invio automatico di dati per più unità contemporaneamente, invece di distribuirli nell’arco di mezz’ora.

L’ESO invita gli operatori a semplificare il più possibile l’invio dei dati per gli scenari 1, 2 e 3. Il cambiamento principale consiste nel non reinviare MEL e MIL se non ci sono variazioni rispetto alle ultime informazioni comunicate al Control Centre.

Per lo scenario 4, l’ESO ha sottolineato che gli invii oltre i 30 minuti in anticipo sono raramente utili, poiché spesso vengono sovrascritti. Questo è particolarmente vero quando l’unità è impegnata nella risposta di frequenza, dato che il suo stato di energia è destinato a cambiare. Pertanto, questi invii futuri non necessitano della stessa precisione di quelli relativi al periodo di regolazione.

Per lo scenario 5, l’ESO consiglia agli operatori di distribuire gli invii automatici di dati su mezz’ora, piuttosto che inviarli tutti contemporaneamente. Ad esempio, gli invii per dieci unità potrebbero essere distribuiti a intervalli di un minuto tra le 09:00 e le 09:10, invece che tutti alle 09:00.

L’indisponibilità per la risposta di frequenza deve essere dichiarata tramite MEL e MIL

Quando le BMU combinano i ricavi del Balancing Mechanism con i servizi di risposta di frequenza, devono dichiarare la potenza riservata alla risposta di frequenza come non disponibile. Attualmente sul mercato si utilizzano due metodi. Uno consiste nel ridurre i valori di MEL/MIL del volume contrattualizzato, l’altro nel fissare prezzi estremi (+£9.999/MWh) per la porzione di capacità che si intende riservare.

L’ESO vuole che tutti i fornitori passino all’uso di MEL/MIL per indicare quale quota di potenza è non disponibile a causa della risposta di frequenza contrattualizzata.

I livelli Bid/Offer possono essere forniti solo ogni mezz’ora e sono relativi al FPN. Questo può causare problemi quando le batterie variano la potenza durante il periodo di regolazione. Inoltre, tecnicamente non è considerata come potenza non disponibile, e ciò ha creato criticità dopo il lancio del bulk dispatch.

Nell’esempio seguente, una batteria impegnata in un contratto di risposta di frequenza da 5 MW utilizza un’offerta ad alto prezzo per riservare 5 MW di capacità. Alla fine del blocco EFA, questa offerta viene adeguata per riservare 25 MW per un nuovo contratto di risposta di frequenza. Questo coincide con la batteria che fornisce un PN di 20 MW con una rampa.

I livelli Bid/Offer non sono fissi, ma relativi al PN. Questo comporta un breve periodo in cui l’offerta ad alto prezzo si sovrappone alla capacità disponibile. Di conseguenza, l’unità non può essere attivata per un’Offerta che, altrimenti, avrebbe potuto ricevere.

Dichiarare l’indisponibilità tramite MEL/MIL offre vantaggi sia per ESO che per le batterie

In alternativa, il MEL dovrebbe essere utilizzato per riservare capacità ai servizi di risposta di frequenza. In questo esempio, il MEL dell’unità viene impostato a 40 MW, poiché la batteria ha solo 40 MW disponibili per 15 minuti di attivazione. Ciò significa che 5 MW sono ancora riservati per la risposta di frequenza.

Una volta cambiato il blocco EFA, l’operatore modifica il MEL a 25 MW, riservando tale potenza per il nuovo contratto di risposta di frequenza. Poiché il MEL non è proporzionale al PN, la batteria ora può ricevere l’Offerta per iniziare la rampa in anticipo. Questo significa che può essere attivata e non perdere opportunità di ricavo.

Il passaggio all’Open Balancing Platform dovrebbe aiutare a gestire i problemi di dati

L’Open Balancing Platform è stata progettata per gestire grandi quantità di dati. Tuttavia, i sistemi legacy originali non sono in grado di farlo. L’ESO ha dichiarato che continuerà a utilizzare i sistemi legacy fino al pieno sviluppo dell’OBP (previsto per il 2027). Ciò significa che sarà necessario monitorare costantemente come i sistemi gestiscono i dati.